Trading forex: come usare l'indicatore ATR con gli ordini stop loss e take profit
Quando nel forex si è in momenti di minimo o di massimo di un trend si registrano volumi non alti di trading, si ipotizza che ci possa essere a breve una inversione di tendenza: quando l’ATR è al suo minimo si ha una preziosa informazione sul fatto che il prezzo di una coppia di monete potrebbe invertire il proprio andamento in quanto giunto ad un massimo o un minimo per il periodo. Tenuto conto che le valute sono un prodotto finanziario con forte volatilità (caratteristica propria del forex), non è corretto mettere sempre un valore fisso agli ordini di stop loss: l’ATR è un indicatore utile anche per tenere in considerazione la volatilità dei mercati forex; per esempio invece di impostare ad una cifra precisa lo stop loss (ad esempio 15 pips per l’ EUR/USD) lo si può fare al 30% in più o in meno del valore dell’ATR. Il discorso vale anche per l'ordine take profit.La volatilità e il problema che può causare in relazione allo stop loss e al take profit si può quindi risolvere con l’ATR perché si evita una uscita prematura dal trading causata dalla chiusura della posizione in anticipo, dovuta solo appunto dalla volatilità momentanea: si tratta del cosiddetto stop chandelier, una ben nota strategia di trailing stop loss.
Forex: posizioni di trading, trend di mercato previsioni
Fondamentale nel forex sono le previsioni sugli andamenti di mercato, ma anche la consapevolezza che tali previsioni possono essere smentite o che almeno i movimenti di breve termine dei mercati possono anche andarci contro: il forex è difatti un mercato molto volatile e una situazione tipica di questo trading -come anche di altri trading- è quella di vedere come il mercato stia andando all’opposto delle previsioni e quindi le decisioni prese possono rivelarsi sbagliate. Che fare allora per ridurre o evitare le perdite nel trading forex?Esempio: è stato verificato un supporto, quindi si entra long in una posizione (si compra), ma purtroppo i prezzi scendono! Se il supporto tiene si può rimanere nella posizione, se invece poi cede allora conviene chiudere, anche se lo stop loss non è ancora stato raggiunto.
Tra il prezzo di entrata e l’obiettivo di vendita che ci si è prefissi, ci possono essere degli ostacoli (ovvio…), ma non tutti tali da obbligare o consigliare di chiudere la posizione: la freddezza e la preparazione (diciamo l’essere aggiornati sulle condizioni ed i dati di economia e finanza del momento) sono importanti. Un consiglio è quello di considerare se nel timeframe superiore ci sono condizioni che indicano che il movimento individuato dal trader possa continuare e quindi rompersi il supporto/resistenza esistente. Per massimizzare i propri profitti è importante comunque sapere quando chiudere una posizione.