31 marzo 2022

Deduzione Fondo Pensione: Calcolo e Vantaggi della Previdenza Complementare

Previdenza complementare: deducibilità fiscale che porta grandi vantaggi, ad esempio la deduzione fondo pensione, che si applica per versamenti fino a 5000 euro annui, compensa la tassazione sulla pensione integrativa.
I contributi per la pensione integrativa sono scaricabili nella dichiarazione dei redditi, in particolare la deduzione fondo pensione è un elemento da considerare attentamente quando si valutano i vantaggi della previdenza complementare: inutile girarci intorno, una pensione integrativa per quando si finirà di lavorare è necessaria data l'attuale situazione previdenziale italiana, destinata a peggiorare nel corso dei decenni.

I calcoli effettuati da Progetica, società indipendente di valutazioni finanziarie ed economiche, dimostrano che conviene investire per la pensione integrativa e che prima si inizia maggiori saranno i vantaggi fiscali, ovvero quanto si risparmia in tasse con la deduzione del fondo pensione durante gli anni di versamento e cosa rimane in tasca durante gli anni della pensione.

Calcolo deduzione fondo pensione e inserimento nella dichiarazione dei redditi

Nonostante la tassazione sui rendimenti dei fondi pensione sia passata dall'11,50% al 20% già nel 2015 restano comunque interessanti vantaggi fiscali della previdenza complementare che devono essere presi in considerazione attentamente.

Per i lavoratori del settore privato, che possono aderire a un fondo pensione (o a un Pip - Piano Pensionistico Individuale) tramite contributi propri, contributi versati dal datore di lavoro o con una quota del Tfr, la deduzione fondo pensione si applica su versamenti fino a 5164,57 euro l'anno sia per i contributi versati in proprio che per quelli versati tramite datore di lavoro, mentre non c'è questo limite per le quote di Tfr destinate alla previdenza complementare.

Il calcolo delle deduzioni sui versamenti per la previdenza complementare è diverso per quel che riguarda i dipendenti pubblici iscritti a una forma pensionistica del settore pubblico. I contributi versati al fondo pensione sono deducibili dal reddito imponibile entro il limite più basso tra:
  • la soglia 5.164,57 euro annui
  • il 12% del reddito complessivo
  • il doppio del TFR versato alla previdenza complementare
In ogni caso, per i versamenti effettuati tramite datore di lavoro non è richiesta, oltre alla Certificazione Unica, nessun'altra documentazione per la dichiarazione dei redditi.

Per avere la deduzione dei contributi per la pensione integrativa nella dichiarazione dei redditi, sia per il fondo pensione che per i Piani Pensionistici Individuali, bisogna indicare i versamenti effettuati nei righi dall'E27 all'E30 del Modello 730, colonna 1 i versamenti tramite datore di lavoro con trattenuta in busta paga, colonna 2 per i contributi versati in proprio o per familiari a carico.

Nel Modello Redditi i contributi per la previdenza complementare si indicano nel quadro RP, righi da 27 a 30.

Previdenza complementare: deduzioni a vantaggi crescenti

Un trentenne con un reddito mensile netto di 1000 euro che decidesse adesso di pagare contributi per la previdenza complementare per 1000 euro l'anno, avrebbe un beneficio fiscale di 270 euro all'anno: ipotizzando che lo faccia per 40 anni (le attuali proiezioni sono appunto per una pensione di vecchiaia a 70 anni) avrebbe una riduzione delle tasse da pagare per 11.366 euro, dovuta appunto alle deduzioni fiscali per previdenza complementare. Questa e le simulazioni seguenti sono in termini reali, al netto del tasso d'inflazione di adesso.

previdenza complementare deducibilità
Ma poi, al momento del ritiro dal lavoro, quanto verrebbe tassata la pensione integrativa? Con un'aliquota bassa, al 9%, come spiegato più sotto.

Un quarantenne con un reddito mensile netto di 1500 euro avrebbe anch'esso un beneficio fiscale di 270 euro all'anno, sempre per 1000 euro di versamenti all'anno, per 29 anni: la riduzione totale grazie alle deduzioni fiscali nella dichiarazione dei redditi sarebbe di 10.565 euro, poi la pensione integrativa sarebbe tassata con un'aliquota del 10,8%.


Invece un cinquantenne con reddito di 2000 euro al mese che iniziasse a versare adesso 1000 euro all'anno per i restanti 18 anni che gli mancano - secondo le stime attuali - alla pensione, avrebbe un vantaggio fiscale di 380 euro l'anno e dunque 6840 euro totali, ma la sua pensione sarebbe poi tassata al 14,1%.

Considerate anche che prima si iniziano i versamenti per la pensione integrativa e meno si spende perché, come spiegato nell'articolo Investire nei Fondi Pensione: Linea Garantita o Azionaria Bilanciata, Quali Rischi e Vantaggi? la deduzione fondo pensione è meno consistente ma comunque vantaggiosa e per più anni, a fronte di una spesa totale minore.

Poi di base la pensione integrativa è tassata al 15% (sia in forma di capitale versato in unica soluzione che di rendita vitalizia) ma con riduzione dello 0,30% per ogni anno di partecipazione oltre al quindicesimo, arrivando ad un massimo del 6% di riduzione, quindi si può scendere al 9% di tassazione come nel caso del trentenne su indicato.