Investire in mercati difensivi o ciclici è una scelta che va ponderata con attenzione: due indici possono aiutare a indirizzarsi verso i settori più performanti e sicuri.
Ogni investitore deve conoscere la differenza tra settori difensivi e settori ciclici, così da investire con le migliori possibilità di profitto e soprattutto per ridurre il rischio di investimento al minimo.
Settori ciclici e settori difensivi: esempi e differenze
Come fa intuire facilmente il nome, nei mercati ciclici sono quotate aziende sensibili all'andamento dei principali dati macroeconomici, quali il Pil, la produzione industriale, l'occupazione.Insomma, nei settori ciclici ci sono aziende le cui attività - e dunque i profitti, le cedole, i dividendi - accelerano quando migliorano le condizioni macroeconomiche o che rallentano, fino al limite della crisi, quando il quadro economico generale peggiora.
Esempi di investimento in settori ciclici sono quelli nel mercato dei consumi discrezionali (beni di consumo e automobili tra i principali), finanziario, industriale, della tecnologia, dei materiali.
Al contrario, i settori difensivi sono più stabili: in questo caso si intendono mercati dove ci sono aziende con attività che risentono meno delle condizioni economiche circostanti, ad esempio il mercato dei consumi di prima necessità (alimentari, bevande, prodotti per la casa e la persona), energetico, salute, telecomunicazioni.
Ovviamente una menzione a parte la meritano gli investimenti in oro, il bene rifugio per eccellenza
Investimenti difensivi o nei settori ciclici: come scegliere
Quella tra settori ciclici e settori difensivi è comunque una distinzione del tutto generale tra i mercati, ma per orientare i propri investimenti occorrono ulteriori informazioni e dati da considerare.Infatti va detto innanzi tutto che investire in mercati difensivi non vuol sempre dire che l'investimento sia difensivo. Inoltre non è detto che il comportamento dei settori ciclici trovi regolarmente conferma nell'andamento dell’economia, come del resto non è detto che lo faccia quello dei settori difensivi.
C sono due indici utili per capire se investre in settori ciclici o difensivi: il primo è il Citigroup Economic Surprise Index Global, che gli analisti hanno soprannominato anche "indicatore di sorpresa economica" e che misura la deviazione dei dati macroeconomici reali in confronto al consenso delle aspettative di Bloomberg.
Poi è utile anche il rapporto tra prezzi delle azioni in Borsa dei titoli ciclici e difensivi a livello mondiale, il cui andamento rappresenta come si stanno comportando i due settori: se il rapporto è maggiore di 1 allora i ciclici vanno meglio, se inferiore a 1 sono i difensivi a registrare performance migliori.
La positività del Citigroup Economic Surprise Index Global indica con buona approssimazione una fase di mercato favorevole ai settori ciclici, una sua discesa è quasi sempre il segnale di un periodo più favorevole ai settori difensivi. Ma come il grafico mostra soprattutto per il triennio 2017-19, non c'è sempre piena coincidenza: ecco allora che per la scelta tra investire in settori difensivi o in settori ciclici non ci si deve affidare in toto agli indicatori di ciclo economico.
Infatti un investimento in azioni in un mercato difensivo, o generalmente ritenuto tale, potrebbe non essere "difensivo" esso stesso per via di specifiche caratteristiche dell'azienda o del settore nel quale opera o del momento particolare. Occorre quindi un’analisi accurata e generale dei rischi a cui sono esposti società o settori.