Cosa fare se la banca dove si ha il conto corrente o il conto deposito viene commissariata o è in crisi? Cosa succede se la banca fallisce?
Chi ha un conto corrente o un conto deposito in una banca commissariata o in crisi giustamente si chiede quali rischi ci siano e come comportarsi: con questa guida proviamo a dare delle indicazioni utili trattando anche di casi reali. Certo sono argomenti delicati, la prudenza non è mai troppa e vi invitiamo caldamente a monitorare con attenzione.
Rischi per conto corrente e deposito con banca commissariata o in crisi
Concretamente potremmo dire "nessun rischio": nonostante i toni allarmistici dei mass media, il fatto che una banca abbia problemi di bilancio non deve dare adito a paure tra i correntisti perché la strada per l'eventuale amministrazione controllata è ancora molto lunga, figuriamoci per il rischio fallimento e la necessità di salvataggio.Con l'introduzione del sistema del bail in per il salvataggio delle banche a rischio fallimento, esiste la possibilità che azionisti, correntisti e obbligazionisti debbano contribuire salvare una banca dal fallimento se non si trovano altre soluzioni (meccanismo opposto al bail-out che prevede l'estremo salvataggio con soldi pubblici).
Il bail-in è una soluzione di extrema ratio applicabile per evitare il fallimento della banca già commissariata, una soluzione che comunque procede per gradi e che per ora, nei casi in cui è stato applicato, non ha intaccato i conti correnti ed i conti deposito: ad essere annullate sono state le azioni e le obbligazioni subordinate.
Rischi per obbligazioni e azioni di banche commissariate o con problemi di bilancio
Dunque è diversa la situazione per chi ha azioni e obbligazioni bancarie: le azioni in borsa ovviamente risentono del "clima negativo" e perdono valore (scende il prezzo perchè scattano le vendite), la raccolta obbligazionaria scende perchè non vengono emessi nuovi bond, per entrambe le cedole possono rimborsare meno per ragioni contabili.Come spiegato negli articoli sulle procedure dei salvataggi bancari col bail-in suggeriti più in alto, risparmiatori con azioni o obbligazioni di banche in crisi sono esposti al rischio e difatti per i salvataggi di Banca Marche, Banca Etruria, CariFe, CariChieti, Veneto Banca e Popolare di Vicenza è stato necessario procedere all'azzeramento di azioni e di obbligazioni subordinate (per gli obbligazionisti il governo ha predisposto almeno dei parziali rimborsi).
Per quel che riguarda il commissariamento di Banca Carige, posta in amministrazione straordinaria dalla BCE a partire dal 2 gennaio 2019, la situazione era diversa: l'intervento della Banca Centrale Europea fu necessario per la difficile situazione del CdA, azzerato dalle dimissioni di vari componenti per il disaccordo su alcuni punti del processo di risanamento, che comunque è andato avanti senza bisogno di interventi del governo. Dunque per Banca Carige non si parla affatto di salvataggio bancario col bail-in, la situazione non l'ha richiesto.
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Banche commissariate o in crisi: cosa devono fare i clienti
Quando scatta il commissariamento di una banca o vengono rese note difficoltà di bilancio, indagini sui vertici dell'istituto o altri problemi, giustamente i clienti temono di perdere i loro risparmi: atteggiamento giustificabile che di positivo ha che eleva il tasso di attenzione, però spesse volte si nota un "panico" esagerato dovuto ad una certa mancanza di informazione finanziaria e agli allarmismi forse troppo pressanti delle associazioni dei consumatori e dei mass mediaRibadendo che effettivamente chi ha azioni o obbligazioni corre dei rischi - ma in fondo chi si dà a certi tipi di investimento dovrebbe anche saperlo, anche se purtroppo i casi recenti dimostrano il contrario - differente è il caso dei correntisti.
Chi ha un conto corrente o un conto deposito in una banca commissariata o in crisi non perde nulla, neanche gli interessi, e può ritirare i soldi quando vuole o procedere senza alcun limite al trasferimento del conto corrente:
- col salvataggio tramite bail in, nel caso non sia bastato nemmeno l'annullamento di azioni, obbligazioni subordinate e anche senior, è previsto che da tutti i conti correnti e deposito oltre i 100.000 euro si faccia un prelievo forzoso
- invece in caso di totale fallimento della banca (cosa che, almeno in teoria e vista la realtà degli ultimi anni, può avvenire nel caso di banche piccole per le quali le autorità e il sistema in generale non hanno interesse ad attuare il salvataggio) allora scatta la garanzia del Fondo di Tutela che rimborsa ai correntisti solo il capitale fino a 100.000 euro (200.000 euro in caso di conto cointestato tra due persone), niente interessi in questo caso
Insomma, quando una banca viene commissariata occorre che il cliente - meglio: il correntista - non si faccia prendere dal panico ma deve comunque rimanere vigile e seguire l'evolversi della situazione, e non c'è necessità di correre agli sportelli per chiudere il conto corrente o deposito... almeno fino a che non lo fanno in tanti! La cosiddetta soglia di bank run (corsa agli sportelli) è in genere abbastanza alta anche se chiaramente è difficile conoscerla, quasi impossibile. Fatto sta che in Italia non è mai accaduto niente di simile in tempi recenti, almeno fino ad ora.