I fattori per valutare una banca: total capital ratio e core tier per la situazione patrimoniale e altri elementi importanti.
Come valutare l'affidabilità di una banca: i parametri da considerare
Quando si deve scegliere una banca per il conto corrente o il conto deposito ma anche per gli investimenti (nel senso di comprare obbligazioni emesse da una banca o sue azioni), i parametri da valutare sono principalmente:- rating di credito, il famoso giudizio espresso in lettere dalle agenzie di rating Standard & Poor's, Moodys, Fitch e che va da un massimo di AAA al minimo di CCC o D, con o senza numeri 1, 2, 3 o i segni più e meno: doppia o tripla B per una banca indicano una solidità molto buona; il rating è comunque un giudizio sintetico che si basa su elementi qualitativi (management, credibilità, affidabilità dei progetti) e quantitativi (redditività, bilancio, flusso di cassa...)
- core tier 1 o patrimonio di classe 1 o tier 1 capital, ovvero il rapporto tra il patrimonio di base della banca (capitale proprio) e gli investimenti ponderato col loro grado di rischio: secondo gli standard della BCE dovrebbe essere almeno di 8%
- core equity tier 1 ratio ovvero CET 1 ratio: secondo gli accordi di Basilea 3 questo parametro sostituisce il core tier 1 per le valutazioni ufficiali sulle banche e deve essere almeno del 10.50% per considerare affidabile l'istituto; la BCE obbliga ad almeno l'8%
- total capital ratio: è la somma di core tier 1 e core tier 2 (questo è l'indicatore sulle obbligazioni meno garantite rispetto ai crediti del core tier 1)
I ratio patrimoniali devono essere accessibili dalle relazioni trimestrali o semestrali della propria banca, disponibili sul sito dell'istituto: più sono elevati e più la banca è solida, più i risparmi dovrebbero essere al sicuro.
Come scegliere una banca sicura
L'analisi dei bilanci bancari tramite i parametri su elencati è un buon metodo per iniziare a valutare una banca, ma di certo non è alla portata di tutti e come spiegato più sotto può non bastare o anche essere fuorviante.Ovviamente è quasi impossibile avere una certezza del 100%, ma l'esperienza ormai pluridecennale accumulata dalla società dei consumi, dove praticamente tutti hanno rapporti con le banche e nella quale la finanza personale occupa un posto centrale, consente di ricavare una serie di indicazioni pratiche da affiancare all'analisi dei numeri per arrivare alla scelta della miglior banca possibile e limitare i rischi:
- meglio le grandi banche: il fallimento della Lehman Brothers negli Usa, all'inizio della terribile crisi dei mutui, è di certo un fatto eclatante ma per ora resta il solo caso riguardante una banca di grandi dimensioni; in Italia negli ultimi 10 anni sono fallite o sono state poste in amministrazione controllata per poi essere salvate col bail-in solo banche di piccole dimensioni o regionali (le più grandi sono state Banca Etruria, Banca Marche, CariFe, CariChieti, Popolare di Vicenza, Veneto Banca, "rigenerate" proprio perchè troppo importanti per fallire del tutto come ad esempio Banca Network, Bcc del Belice, Cape Natixis Sgr, Credito Cooperativo Fiorentino ed altre anni prima). Le banche di grandi dimensioni sono costantemente monitorate dalla BCE, che le obbliga a rispettare i parametri su indicati
- disponibilità di informazioni sulla banca: è segno di trasparenza ma anche di interesse e vigilanza da parte dei mercati e delle autorità finanziarie, infatti per le banche di grandi dimensioni ci sono maggiori dati e più facilmente reperibili
- quotazione in Borsa della banca: anche in questo caso si tratta di un elemento che contraddistingue principalmente le grandi banche; confrontando l'andamento del titolo azionario con l'andamento del settore bancario in generale può dare qualche dato in più perchè ovviamente il mercato apprezza o deprezza i titoli a seconda della situazione finanziaria, ma va detto che spesso questo può essere influenzato da voci e dicerie, manovre esterne, piani di risanamento interno o di investimenti/disinvestimenti e altro (come accadde al titolo UniCredit tra il 2015 e il 2016); anche il Quantitative Easing della BCE influenza i titoli azionari bancari perchè acquistando miliardi di euro di obbligazioni detenute dalle banche, ne gonfia in parte i profitti. Comunque la quotazione in Borsa di una banca è un controllo in più, per la precisione un controllo fatto dalla Consob
Valutare i rischi per una banca
Nel caso abbiate intenzione di investire in azioni e obbligazioni bancarie vi consigliamo la lettura della guida Investire in banca riducendo i rischi, dove appunto abbiamo fornito indicazioni specifiche sugli investimenti.Più in generale sulla valutazione di una banca, va detto che è sì vero che controllare i ratio patrimoniali (Cet1 ratio e Total capital ratio) serve a farsi una idea della solidità patrimoniale della banca, ma attenzione a non fidarvi esclusivamente di questi numeri (ve lo abbiamo già detto sopra e lo ribadiamo) perchè indicano comunque una situazione passata e non quella presente, seppur di certo non sono dati vecchi di anni e in poco tempo non possono crollare.
Purtroppo va anche precisato che possono essere manipolati, come i casi di Veneto Banca e Popolare di Vicenza, costrette dalla BCE a svalutazioni miliardarie, hanno dimostrato alcuni anni fa. Per questo la valutazione di una banca va fatta da più punti di vista.
Un altro fattore numerico da considerare perché indicativo dei rischi per una banca sono gli accantonamenti su crediti deteriorati, ovvero il livello di sofferenze e il loro grado di copertura. In questo ambito è fondamentale il ruolo della vigilanza delle autorità finanziarie per capire veramente il grado di sofferenza dei crediti, la copertura disponibile, la corretta valutazione. Comunque più gli accantonamenti sono bassi e più elevato è il rischio dal punto di vista economico-patrimoniale. Resta quindi valido il discorso sulle informazioni e le notizie in merito alla situazione dell'istituto.