12 ottobre 2015

Ferrari in Borsa: Prezzo Azioni, Bilanci e Rischi dell'Investimento

Annunciati il 12 ottobre i dati della quotazione delle azioni Ferrari in Borsa a Wall Street: vediamo dunque in numeri dell'IPO Ferrari, il prezzo delle azioni e da quando si potranno acquistare (da segnalare che è anche possibile il trading sulle azioni Ferrari con CFD) [articolo aggiornato il 23 ottobre con il prezzo delle azioni Ferrari, l'andamento del primo giorno di collocamento, i dati dell'opzione greenshoe esercitata dalle banche collocatrici]. Dopo i doverosi dati dell'operazione, alcune considerazioni che vi possono essere utili nel caso vi stiate chiedendo se conviene investire in azioni Ferrari e che rischi ci sono.

Collocamento Azioni Ferrari: prezzo e altri dettagli

Il valore del collocamento di azioni Ferrari a Wall Street è di poco più di 9 miliardi di dollari: a disposizione degli investitori il 9% del capitale del Cavallino Rampante, che come saprete è detenuto al 90% da FCA, ovvero il gruppo Fiat-Chrysler. Saranno oltre 17 milioni di azioni sul mercato riservate agli investitori, poi c'è un altro 1.717.150 azioni riservate alle banche collocatrici, l'1% del totale comprabile con l'opzione greenshoe: ecco quindi che si conferma in 10% del capitale il valore totale dell'IPO Ferrari.

Aggiornamento 23 ottobre: le banche che gestiscono l'IPO Ferrari hanno comunicato di esercitare l'opzione greenshoe per acquistare 1.717.150 azioni ordinarie, l'1% di quanto disponibile, al prezzo dell’offerta pubblica iniziale di 52 dollari l'una fissato il 22 ottobre, meno gli sconti di collocamento. Dunque l'offerta pubblica di azioni Ferrari arriva a coprire il 10% del capitale, 18.892.150 azioni e un ricavato lordo per Fca di 982,4 milioni di dollari. Il debito industriale netto di Fiat dovrebbe quindi scendere a 6.7 milioni per il 2015, a meno di 6 milioni con lo scorporo di Ferrari nel 2016.
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Il prezzo delle azioni Ferrari partirà tra 48 e 52 dollari, inferiore a quanto si vociferava fino a pochi giorni fa ma comunque coerente con le attese. Nell'attesa del via ufficiale al collocamento delle azioni Ferrari, previsto per il 21 ottobre, a beneficiarne sono le azioni FCA: nella giornata del 12 ottobre alle ore 16.00 facevano segnare un +1.45% a 14.01, in crescita da una settimana.

Aggiornamento 22 ottobre: il collocamento delle azioni Ferrari in Borsa a Wall Street è cominciato mercoledì 21 ottobre con un prezzo iniziale di 52 dollari per azione, ma il successo è stato molto buono  ed subito si è saliti a 60 dollari per poi assestarsi a quota 55, un guadagno del 5.77%

Alcune stime sui bilanci Ferrari:
  • proforma di debito complessivo a circa 2 miliardi a giugno (da capire quale il debito netto industriale)
  • ricavi consolidati netti Ferrari in chiusura di terzo trimestre 2015: tra 720 e 730 miliardi di euro
  • Ebit tra 140 e 145 milioni di euro
  • Ebitda tra 210 e 215 milioni di euro
conviene investire in azioni ferrari?

Conviene comprare azioni Ferrari? Che rischi ci sono?

Per valutare la convenienza di un investimento occorre analizzare non solo i numeri, ma anche altri elementi. Ne abbiamo trovati alcuni molto interessanti dovuti al voto multiplo e al controllo che avrà Exor su Ferrari (che verrà scissa da Fiat ma non "dagli Agnelli" visto che Exor è la holding di famiglia). Da segnalare anche che lo scandalo Dieselgate della Volkswagen potrebbe influenzare negativamente tutto il settore auto, soprattutto se si allargasse ad altri gruppi, ma l'influenza su un marchio come Ferrari appare limitata: la casa di Maranello infatti viene presentata anche come un marchio del lusso made in Italy, non solo come produttore di auto.

Fiat Chrysler Automobiles è controllata da Exor, Ferrari è controllata da FCA, ma col collocamento in Borsa cambierà tutto. Dopo la vendita del 105 del capitale, FCA riceverà 2.5 miliardi come pagamento straordinario e poi Ferrari verrà scissa con la distribuzione pro quota agli azionisti del restante 80%. Il tutto si concluderà con il 24% del capitale Ferrari a Exor, il 10% a Piero Ferrari, il 66% al mercato.

Attenzione però alla questione del doppio voto, una possibilità introdotta col Decreto Competitività nel 2014 che consente agli azionisti da almeno due anni di avere un voto che vale per due. Una possibilità che quasi certamente gli investitori istituzionali non utilizzeranno per una questione di comuniazioni e oneri amministrativi, ma che di certo verrà usata dai controllanti: ecco allora che si può calcolare in un 33.4% il "controllo" che avrà Exor, 15.3% quello di Piero Ferrari, il 51% quello degli altri azionisti che potranno esercitare il voto multiplo dopo tre anni dalla scissione. Da segnalare che la nuova Ferrari, quotata al New York Stock Exchange, sarà una società di diritto olandese, motivo per cui -con una serie di operazioni finanziarie possibili proprio per questa "internazionalità"- Exor avrà diritto al voto doppio fin da subito.

Ci sarebbe quindi da chiedersi se Ferrari, come Fiat-Chrysler, sia gestita nell'interesse di tutti gli azionisti o solo di alcuni...