4 aprile 2022

Pensione Integrativa: Fondo Pensionistico o Piano Individuale Pensionistico?

Cosa sono i fondi pensione aperti e chiusi, le differenze con i Piani Individuali Pensionistici (PIP) per la pensione integrativa.
Per avere la pensione integrativa si può investire nei fondi pensione aperti o chiusi e nei PIP - Piani Individuali Pensionistici, due strumenti finanziari da valutare con attenzione. Il comparto della previdenza complementare è in costante crescita perché una pensione integrativa è necessaria per molti lavoratori: ogni opportunità va analizzata nei dettagli e devono essere chiare le differenze tra fondi pensione e Piani Individuali Pensionistici, perché non c'è una sola risposta alla domanda "per la pensione integrativa è meglio un fondo pensione o un Piano Individuale Pensionistico?".

Cosa è un fondo pensionistico aperto o chiuso

Fondamentale capire subito la differenza tra fondo pensione aperto o chiuso: tutti i lavoratori possono accedere a un fondo pensione se si tratta di un fondo aperto, mentre i fondi pensione chiusi sono "di categoria".

In sostanza, i fondi pensione aperti sono creati e gestiti da banche, assicurazioni, società di gestione del risparmio (SGR) o di gestione immobiliare (SIM), vi possono accedere sia i lavoratori autonomi che i lavoratori dipendenti, anche precari, come anche i loro familiari e i senza lavoro.

Invece i fondi pensione chiusi o negoziali o di categoria vengono istituiti da accordi tra industrie e sindacati, aperti ai lavoratori dipendenti del settore a cui tali fondi pensione sono dedicati: ad esempio i metalmeccanici hanno il fondo Cometa, i chimici Fonchim, poi citiamo Cooperlavoro per i dipendenti delle cooperative, FondoPoste per i lavoratori di Poste Italiane, FondoSanità per i medici.

I fondi pensione sono fondi d'investimento

In ogni caso un fondo pensionistico è un fondo comune d'investimento, il cui scopo - per chi vi aderisce - è ovviamente accumulare un capitale per la futura pensione integrativa.

Al fondo pensione integrativa si deve versare costantemente una somma di denaro decisa in partenza: i lavoratori autonomi quanto vogliono, mentre i lavoratori dipendenti possono destinarci il Trattamento di Fine Rapporto se vogliono (possibilità esclusa per i dipendenti pubblici). Inoltre c'è la possibilità di un contributo dell'azienda: nella guida TFR al Fondo Pensione e Contributo Aziendale per Previdenza Complementare tutti i dettagli e i numeri più aggiornati.

Essendo fondi comuni di investimento, i fondi pensione investono in azioni, obbligazioni, Etf, Sicav e altro quanto ricevono dai lavoratori aderenti. Come tutti gli investitori, i fondi pensione valutano il rapporto rendimento atteso / rischio e scelgono una strategia adatta: in genere sono "investitori prudenti" con bassa propensione al rischio, anche se ce ne sono di più propensi al rischio e con strategie diversificate. Ogni caso è a sé e il lavoratore deve decidere in maniera autonoma, valutando attentamente.

Alcuni numeri aggiornati ad aprile 2022 sui fondi pensione disponibili per i lavoratori italiani, con i dati forniti dalla COVIP - Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione:
  • nel 2021 la media dei rendimenti dei fondi pensione chiusi è stata del 4,6%, mentre la media dei rendimenti dei fondi aperti del 6,4%: da notare che la rivalutazione del TFR è stata del 3,6%
  • nel 2021 gli iscritti ai fondi pensione sono aumentati del 4,3% (403mila unità in più) attestandosi a 8,8 milioni
  • le risorse destinate alle prestazioni sono cresciute di 14,7 miliardi rispetto al 2020, arrivando a 212,6 miliardi di euro: per i fondi negoziali, l'attivo netto è di 65,3 miliardi di euro (+8,2%), per fondi aperti a 29 miliardi e per i PIP a 44,1 miliardi
  • rendimenti dei migliori 5 fondi aperti distribuiti in Italia nel 2021 rispetto al 2020: Sella Eurorisparmio Az. Internazionale +18,4% - Allianz Insieme Linea Azionaria +16,7% - Sella Eurorisparmio Az. Europa +15,9% - Cattolica Gest. Previd Az. Globale +15,5% - HDI Azione di Previdenza Linea Azionaria +15,2%
NB: la previdenza complementare è indipendente dalla scelta di versare contributi volontari all'INPS.

Come si incassano i rendimenti dei fondi pensione

I rendimenti del fondo pensione e il capitale investito nel tempo dal lavoratore si accumulano (per i primi c'è da considerare il rischio, come sempre) e al momento di andare in pensione si avrà una rendita come pensione integrativa.

Si può ritirare subito il 50% del capitale maturato, l'altra metà verrà normalmente restituito come rendita periodica. Se al momento del ritiro dal lavoro la pensione integrativa derivante dal fondo pensionistico fosse inferiore al 50% della pensione sociale INPS, si può ritirare tutto quanto immediatamente. Si può ritirare in parte o al 100% quanto maturato nel fondo pensione prima del ritiro dal lavoro solo per motivi urgenti: disoccupazione, acquisto nuova casa, problemi di salute.
fondi pensione aperti e chiusi

Tassazione fondi pensione

Ovviamente bisogna valutare con attenzione l'aspetto fiscale, visto che la tassazione sui rendimenti dei fondi pensione è aumentata dall'11% al 20% nel 2015, il che porta a una riduzione della rendita da pensione integrativa; rimane a 5164.57€ il massimo deducibile nella dichiarazione dei redditi.

Consigli per investire in un fondo pensione per previdenza complementare

  • chi ne ha la possibilità scelga i fondi chiusi, comunque in ogni caso fondi pensione con una strategia d'investimento prudente: è più importante la sicurezza rispetto ai grossi guadagni in conto capitale
  • sfruttate al meglio il vantaggio della deduzione fiscale per i versamenti al fondo pensione: evitate di investire in un fondo pensionistico più del limite dei 5164,57 euro, oltre tale somma potrebbe convenire fare da sé con altri prodotti (ad esempio i buoni fruttiferi postali); qui le proiezioni più aggiornate sui vantaggi fiscali dei fondi pensione
Vantaggi fiscali fondo pensione e Piano Individuale Pensionistico
Reddito annuo lordo Aliquota marginale Irpef Versamento al fondo o al PIP Risparmio fiscale
€ 15.000 23% € 5.164,57 € 1.187,85
€ 28.000 27% € 5.164,57 € 1.394,43
€ 55.000 38% € 5.164,57 € 1.962,53
€ 75.000 41% € 5.164,57 € 2117,47


Differenze tra fondo pensione e Piano Individuale Pensionistico

Dal 2007 i PIP sono stati equiparati ai fondi pensione, diventando soggetti alle stesse norme e regole su riscatto, reversibilità ecc... e allo stesso regime fiscale (dunque stessa tassazione e deducibilità). Rimangono però sostanziali differenze tra PIP e fondo pensione:
  • un PIP è "una forma pensionistica individuale realizzata attraverso la sottoscrizione di contratti di assicurazione sulla vita con finalità previdenziale, stipulati con imprese di assicurazioni autorizzate dall’IVASS", il cui regolamento è "redatto in base alle direttive impartite dalla COVIP e dalla stessa preventivamente approvato, recante disposizioni circa le modalità di partecipazione, il trasferimento delle posizioni individuali verso altre forme pensionistiche, la comparabilità dei costi e dei risultati di gestione e la trasparenza dei costi e delle condizioni contrattuali"
  • essendo nella forma di assicurazione sulla vita, un Piano Individuale Pensionistico può essere sottoscritto, oltre che dai lavoratori dipendenti e autonomi nonché dai disoccupati, anche per un minore (al compimento del 18esimo anno ne assumerà la titolarità definitiva) o per chi è fiscalmente a carico
  • i PIP sono più articolati dei fondi pensione: prevedono bonus, rimborsi in caso di decesso, ci possono essere clausole particolari (sempre però approvate dalle autorità, come detto sopra); soprattutto possono avere più linee di investimento, quindi il titolare deve scegliere come suddividere i flussi contributivi; queste caratteristiche, tipiche degli strumenti assicurativi, non sono sempre vantaggiose perché causa di costi di sottoscrizione, versamento e gestione superiori rispetto ai fondi pensione

Per la pensione integrativa è meglio un fondo pensionistico o un Piano Individuale Pensionistico?

La convenienza di investire il TFR nella previdenza complementare o dedicarci una apposita quota del proprio reddito appare ormai chiara e gli stessi analisti lo consigliano: ma quale strumento scegliere? Oltre ad una più facile gestione con anche minori costi, in genere i fondi pensione hanno questi vantaggi sui PIP:
  • non c'è obbligo di versamento: si può versare in un fondo pensione ciò che si vuole quando si vuole, mentre con un PIP c'è l'obbligo di versare le rate secondo il piano scelto
  • i fondi pensione sono più flessibili: è possibile, con diversi intermediari, scegliere il tipo di gestione a cui afferire e modificare questa scelta nel tempo (si consiglia in genere una linea di gestione a base azionaria nella prima fase, poi passare gradualmente all’obbligazionario mentre ci si avvicina alla pensione)