22 gennaio 2015

Investire in Titoli di Stato 2015: Interessi Bassi o Negativi, Che Fare?

Titoli di Stato con interessi bassi o negativi: dove investire nel 2015? - I Titoli di Stato sono tra i prodotti più tipici per il piccolo risparmio in quanto sono investimenti sicuri, almeno quelli dei Paesi più solidi, seppur con rendimenti non elevati. Il fatto è che essendo fortemente legati alle sorti finanziarie (vere o presunte) degli Stati emittenti, segnano fluttuazioni dei tassi di interesse alle volte considerevoli: venerdì 19 dicembre l'asta dei BoT italiani a 3 mesi ha portato a rendimenti negativi del -0.05% lordo annuo, cioè addirittura gli investitori hanno pagato per investire in Titoli di Stato italiani. In una situazione simile cosa possono fare i piccoli risparmiatori? In questo report delle considerazioni generali sugli investimenti in Titoli di Stato che rimarranno valide per molti mesi, anzi probabilmente vedranno un rafforzamento nel corso di questo 2015 appena iniziato.
NB: questo articolo è incentrato soprattutto sui Titoli di Stato dei paesi europei, per le Obbligazioni dei Paesi Emergenti il discorso è chiaramente diverso.
Approfondimenti: 
I BoT 3 mesi italiani non sono i soli Titoli di Stato con tassi di interesse negativi visto che sono a rendimenti negativi anche quelli di Francia, Germania, Olanda, Danimarca per Titoli con scadenza a 24/36 mesi. In realtà non è proprio qualcosa di negativo perchè tra i fattori di questa situazione ci sono la buona solidità finanziaria dei Paesi emittenti [ricordate la crisi dello spread italiano di fine 2011? I nostri Titoli di Stato segnavano tassi altissimi per i timori sulla situazione italiana] e le azioni di politica monetaria della BCE contro il pericolo deflazione, tra cui il già annunciato e quindi già portatore di effetti Quantitative Easing (appunto l'acquisto di Titoli di Stato).

investire nei titoli di stato 2015Gli altri Titoli di Stato italiani hanno questi rendimenti lordi annui (fonte: Il Sole 24 Ore in data 21-12-2014): BoT a 6 mesi: +0.22% - BoT a 12 mesi: +0.38% - Btp a 10 anni: +1.95%. Per il guadagno netto il piccolo investitore deve sottrarre le commissioni bancarie e la tassazione sulle rendite finanziarie che, almeno questo è un vantaggio dei Titoli di Stato, è la metà di quella su altri investimenti più redditizi. Certo è che se i tassi sono sottozero o poco sopra...

Grazie ad una norma del Ministero del Tesoro datata 2009, comprando Titoli di Stato in banca sul mercato primario non c'è più il rischio di averev rendimenti negativi pur con tassi sottozero perchè se la somma di commissioni e tasse supera il valore di rimborso, la banca deve abbassare le commissioni fino a portare il prezzo d'acquisto al valore di rimborso.

Per valutare la convenienza di investire in Titoli di Stato occorre anche considerare il livello di inflazione, del costo della vita, che come sappiamo erode i risparmi e i guadagni degli investimenti: essendo ora molto bassa non incide granchè sui rendimenti reali, per lo meno per i BoT a 3 mesi, mentre per i Titoli con scadenze più lunghe occorre fare calcoli di più ampio respiro. In caso di deflazione ovviamente si avrebbe un guadagno, ma la situazione economico-finanziaria generale non sarebbe bella...
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Nel 2015 conviene investire in Titoli di Stato?

Secondo gli esperti di finanza e mercati de Il Sole 24 Ore no, perchè per il piccolo investitore non ci sono più reali vantaggi negli investimenti in Titoli di Stato a breve scadenza, italiani o dell'Eurozona, come del resto quelli a lunga scadenza stanno diventando troppo cari per chi ha pochi fondi da investire.
La convenienza di comprare BoT, Bond, Bonos e simili è ormai quasi solo per le banche che vi "parcheggiano" liquidità piuttosto che lasciarle in deposito alla BCE, visto che ora i tassi sui soldi che le banche lasciano nei depositi della Banca Centrale sono negativi (-0.2%: una mossa per spingere gli istituti a immettere liquidità nel mercato dei finanziamenti alle imprese e alle famiglie).
Con il Quantitative Easing annunciato da mesi da Mario Draghi e ormai pronto ad arrivare questa tendenza non potrà che aumentare, riducendo quindi la convenienza per i piccoli risparmiatori di investire in Titoli di Stato, soprattutto a breve scadenza.
AGGIORNAMENTO GIOVEDI 22 gennaio 2015: presentato il QE della BCE.
Forse qualcosa si potrà fare su scadenze più lunghe come quelle dei Btp Italia, ma è meglio ormai rivolgersi a prodotti più remunerativi come i conti deposito o i buoni fruttiferi postali, oppure se si hanno le capacità puntare su azioni e obbligazioni, insomma sui mercati borsistici e simili (data la situazione attuale di euro, dollaro, oro, petrolio, diremmo anche sui vari tipi di trading come il forex, le commodities ecc..., sempre se avete le capacità e le conoscenze necessarie).